Nuova Riveduta:

Zaccaria 4:5

L'angelo che parlava con me rispose: «Non sai che cosa significano queste cose?» Io dissi: «No, mio signore».

C.E.I.:

Zaccaria 4:5

Egli mi rispose: «Non comprendi dunque il loro significato?». E io: «No, signor mio».

Nuova Diodati:

Zaccaria 4:5

L'angelo che parlava con me rispose e mi disse: «Non comprendi ciò che significano queste cose?». Io dissi: «No, mio signore».

Riveduta 2020:

Zaccaria 4:5

L'angelo che parlava con me rispose e mi disse: “Non sai cosa significano queste cose?”. Io dissi: “No, mio signore”.

La Parola è Vita:

Zaccaria 4:5

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Zaccaria 4:5

L'angelo che parlava meco rispose e mi disse: 'Non sai quel che significhino queste cose?' E io dissi: 'No, mio signore'.

Ricciotti:

Zaccaria 4:5

E l'angelo che mi parlava rispose, dicendo: - Non sai tu che cosa siano queste cose? - Dissi: - Signore mio, no. -

Tintori:

Zaccaria 4:5

L'angelo che parlava con me mi rispose dicendo: «Come, non sai che sono queste cose?» Risposi: «No, davvero, Signor mio».

Martini:

Zaccaria 4:5

E l'Angelo, che parlava in me, rispose, e dissemi: Non sai tu quel, che siano queste cose? Ed io dissi: Signor mio, no.

Diodati:

Zaccaria 4:5

E l'Angelo che parlava meco rispose, e mi disse: Non sai tu che voglion dire queste cose? Ed io dissi: No, signor mio.

Commentario abbreviato:

Zaccaria 4:5

Capitolo 4

Una visione di un candelabro, con due alberi di ulivo Zac 4:1-7

Un ulteriore incoraggiamento Zac 4:8-10

Una spiegazione sugli olivi Zac 4:11-14

Versetti 1-7

Lo spirito del profeta era disposto a partecipare, ma la carne era debole. Dovremmo chiedere a Dio che, ogni volta che ci parla, ci risvegli, e poi dovremmo risvegliarci noi stessi. La chiesa è un candelabro d'oro, o una lampada, posta per illuminare questo mondo oscuro e per diffondere la luce della rivelazione divina. Si videro due alberi di ulivo, uno per ogni lato del candelabro, dai quali l'olio scorreva senza sosta nella coppa. Dio porta a compimento i suoi propositi di grazia nei confronti della sua Chiesa, senza alcuna arte o lavoro da parte dell'uomo; a volte si serve dei suoi strumenti, ma non ne ha bisogno. Questo rappresentava l'abbondanza della grazia divina, per illuminare e rendere santi i ministri e i membri della Chiesa, e che non può essere procurata o impedita da alcun potere umano. La visione ci assicura che la buona opera di costruzione del tempio sarà portata a termine con successo. La difficoltà è rappresentata come una grande montagna. Ma tutte le difficoltà svaniranno e tutte le obiezioni saranno superate. La fede rimuoverà le montagne e le renderà pianure. Cristo è il nostro Zorobabele; montagne di difficoltà hanno ostacolato la sua impresa, ma nulla è troppo difficile per lui. Ciò che proviene dalla grazia di Dio può essere affidato, per fede, alla grazia di Dio, perché egli non abbandonerà l'opera delle sue mani.

Riferimenti incrociati:

Zaccaria 4:5

Zac 4:13; Mar 4:13
Ge 41:16; Sal 139:6; Dan 2:30; 1Co 2:12-15

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